Lunedì 4 Luglio 2016
L’On. Ciracì minaccia d’incatenarsi a un albero: «Il Governo Renzi se ne
frega dei nostri ulivi e del nostro olio: come se non bastasse la Xylella». Un
appello ai sindaci del Brindisino
«Il Governo se ne infischia delle nostre produzioni tipiche, mortifica e
svende la nostra agricoltura, come se non bastasse già la Xylella: continuerò a
combattere questa battaglia, anche a costo d’incatenarmi a un albero d’ulivo».
È quanto dichiara l’onorevole Nicola Ciracì (CoR) all’indomani del
respingimento, da parte della Camera, di tutti gli emendamenti presentati alla
Legge delega europea riguardo il comparto olivicolo.
«L’atteggiamento sconsiderato di Renzi e del suo Pd di bocciare tutte le
proposte di modifica – commenta Ciracì – danneggia inesorabilmente l’intero
comparo olivicolo, compromettendo la redditività del settore ma, soprattutto,
la qualità e la salubrità del prodotto a totale discapito del consumatore».
Nei mesi scorsi, Ciracì aveva presentato tutta una serie di possibili
soluzioni finalizzate a tutelare l’olio italiano nel triennio comunitario
2015-2018. Soluzioni che in un primo momento erano state recepite dalla Camera,
ma che ieri sono saltate. In particolare, il deputato aveva suggerito migliorie
per quanto concerne l’obbligo di analisi chimico-fisiche e organolettiche, in
modo da introdurre il dovere d’indicare in etichetta lo stato di ossidazione
dell’olio stesso insieme con l’annata di raccolta.
«Ciò – dichiara l’onorevole – avrebbe sbarrato la strada a quanto
recentemente stabilito dall’UE, e cioè il termine minimo di conservazione non
superiore ai 18 mesi per l’olio d’oliva, termine che potrà essere indicato
arbitrariamente da ciascun produttore penalizzando la qualità del prodotto e
gravando sulla stessa salute dei consumatori».
«L’olio – spiega – invecchiando perde progressivamente le sue qualità e
quelle caratteristiche organolettiche (polifenoli, antiossidanti e vitamine)
che lo rendono un alimento salutare: in sostanza, autorizzando una
conservazione minima di 18 mesi consentirebbe il riciclo di oli datati
destinati a giungere in modo fraudolento sulle nostre tavole».
«Contando anche sul supporto delle Organizzazioni del settore – prosegue –
continuerò a battermi per impedire che gli olivicoltori siano ancora
bistrattati e mortificati da politiche così miopi: è inammissibile che Renzi e
questo Pd non siano capaci di tutelare gli interessi dei propri connazionali in
ambito UE».
«Qui non si tratta di protezionismo, ma di salvare un comparto economico
fondamentale del Made in Italy e di preservare la nostra salute: se questo è
l’approccio remissivo di questo Governo, cosa accadrà quando tra qualche mese
si dovrà discutere di TTIP? Chi sosterrà e proteggerà tutte le nostre eccellenze,
le Doc e le Igp sparse sul territorio nazionale?»
«Domani stesso – conclude – scriverò a tutti i sindaci del Brindisino
per chiedere loro sostegno in un contesto che oggi è ancora più mortificante a
causa del proliferare della Xylella fastidiosa anche in aree prima ritenute
“sicure”: contingenza, questa, che rende ancora più necessario creare un fronte
comune in difesa delle nostre produzioni tipiche senza stare a soffermarsi
troppo sulle differenze ideologiche o di schieramento».
Non c'è problema lo attacchiamo noi
RispondiEliminaLa "prezzolatura" è nefasta come la ticchiolatura.
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