Mercoledì 20 dicembre 2017
PAPAGNA EXPERIENCE, IL
MUSEO INVISIBILE
Apre al
pubblico il 23 dicembre 2017 a Ceglie Messapica.
Un museo
diverso, giocoso e a cielo aperto, dove il contenitore è il centro storico e le
opere sono storie segrete che diventano beni culturali ad alta tecnologia.
Un museo
invisibile realizzato nel cuore della città vecchia di Ceglie Messapica
(Brindisi). Un libro-mappa per visitarlo. E uno smartphone per accedere ai
contenuti digitali nascosti fra le strade e le case del borgo medievale. Si chiama
Papagna Experience il primo museo invisibile realizzato su territorio
nazionale, nato con l’idea di connettere nella stessa trama narrativa il
tessuto urbano e un mondo parallelo fatto di storie geolocalizzate,
raccontate con i linguaggi del cinema contemporaneo e della realtà aumentata: cortometraggi
in VR (Virtual Reality) e 3D, graphic novel digitali, racconti sonori
immersivi, dialoghi in forma di chat. L’obiettivo è quello di offrire al
viaggiatore un percorso di turismo esperienziale unico nel suo genere,
che trasforma contenuti narrativi in patrimonio culturale al pari di chiese,
palazzi, castelli: entità per cui valga la pena viaggiare per vederle ed
ascoltarle. Per accedere al percorso i visitatori dovranno ritirare il kit di
esplorazione – libro, smartphone, visore e cuffia – dalla biblioteca nel
castello ducale in via Chiesa 11 a Ceglie Messapica (info e prenotazioni al
numero 339.8432981 e al sito papagna.org). Il museo sarà aperto al pubblico
tutti i giorni a partire da sabato 23 dicembre 2017, previa prenotazione. Una
inaugurazione celebrata sotto i migliori auspici visto che uno dei video di
Papagna è stato selezionato fra i 50 corti in concorso per il David
di Donatello.
IL MUSEO E IL NOME. Papagna. Ovvero:
Papàgna (pa|pà|gna). Sostantivo femminile. 1. Regionale nell’uso
centromeridionale: botta violenta, pugno o ceffone sul viso. 2. Bevanda tipica
dell’antica civiltà contadina, somministrata ai bambini per favorirne il sonno,
o agli adulti come lenitivo.
Papagna è un
nome che racchiude dunque il conflitto e il sogno, come questo museo invisibile
che rovescia l’idea di spazio espositivo a cui siamo abituati, ovvero white boxes fatti di mura, soffitti e
ingressi sorvegliati dove sono custodite opere d’artista. Nel caso di Papagna
il museo c’è ma non si vede, non esiste un contenitore chiuso, un edificio: il
contenitore è il centro storico stesso e il soffitto è il cielo.
IL PROGETTO E GLI AUTORI. Papagna è stato realizzato con l’approvazione e il
sostegno della Presidenza del consiglio dei ministri, parte del progetto Artistici turistici firmato
dall’associazione Casarmonica e finanziato nell’ambito del Piano azione
coesione “Giovani no profit”. Si tratta di un piano finalizzato alla
valorizzazione dei beni culturali ma anche all’occupazione giovanile. L’idea
è di Nicola Zucchi che del progetto ha curato sceneggiature, regia,
storytelling e user experience. La direzione artistica è corale, divisa a sei
mani dall’autore-ideatore con Mirko Lodedo che ha composto la colonna
sonora dei contenuti e Domenica Ligorio che li ha prodotti.
L’EXPERIENCE E IL KIT. Passato remoto, presente e futuro anteriore si
connettono in questo che è sicuramente il primo progetto che declina il turismo
esperienziale nella forma di un museo invisibile, utilizzando sia nella
realizzazione dei contenuti che nella fruizione degli stessi, le nuove
tecnologie. Per visitare Papagna è fondamentale mettersi in viaggio e
raggiungere fisicamente la destinazione: da qui la scelta di raccontare il
progetto senza divulgare i video in rete. Prima tappa, obbligatoria per chi
decide di intraprendere il viaggio, nella biblioteca comunale al primo piano
del castello ducale dove i volontari della Papagna Society consegneranno il kit
composto da libro-mappa, visore, cuffia e smartphone.
LE STORIE. Sono dodici i contenuti che compongono l’itinerario di
Papagna. Non si tratta di descrizioni didascaliche del monumento, del palazzo,
della strada ai quali sono connessi, ma di storie visionarie, dai tratti lirici
ma anche dark e pulp. Trame che indagano le profondità e le bellezze dell’animo
umano, i desideri, le paure, gli errori, il sogno. Sono viaggi onirici, balzi
avanti e indietro nel tempo. La realtà reale rappresenta dunque un varco, una
tana del Bianconiglio attraverso la quale guadare un universo parallelo. Le
sceneggiature attingono agli archetipi della tragedia greca tanto quanto alla
cinematografia contemporanea, sono costellate di citazioni, rimandi, “easter
eggs” (divertissement per i viaggiatori-spettatori più accorti). Il cellulare è
il medium attraverso il quale immergersi nel museo invisibile ma anche
l’oggetto che detta i linguaggi d’uso comune: la frammentarietà delle chat, la
densità concentrata di una web serie, l’evanescenza di un incontro al buio per
mezzo di una app per incontri.
IL LUOGO E LA VERSIONE
BETA. Papagna è un museo riproducibile enne volte
su scala planetaria, ma il progetto è tagliato in particolare per quelle realtà
urbane che hanno da regalare al viaggiatore un’atmosfera prima ancora che un
monumento, un’opera, un’attrazione naturalistica. Come Ceglie Messapica,
appunto. Nella città natale i tre direttori artistici hanno voluto mettere a
dimora il prototipo, la versione beta. Ma è solo la prima tappa, Papagna
continua.
INFO E PRENOTAZIONI
339.8432981
papagna.org
info@papagna.org
Nessun commento:
Posta un commento