Mercoledì 6 dicembre 2017
In
questo 2017 ricorrono i 40 anni della scomparsa del Maestro Vito Vitale,
avvenuta il 25.10.1977. A distanza di così tanto tempo è ancora doloroso
ricordare quella serata durante l’esibizione alla direzione del <<Gran
Concerto Bandistico Città di Ceglie Messapica>> nel Cinema-Teatro
>>Francesco Argentiero>>.
Conoscendo
le sue non già buone condizioni di salute, più volte fu sconsigliato di
dirigere quella faticosa serata. Ma fu tutto inutile! Forse il destino doveva
fare il suo corso. Comunque, finì i suoi giorni come forse più desiderava: con
la bacchetta in mano, attorniato dagli amici di sempre e dai dei suoi allievi,
in compagnia della musica.
Come
tanti ragazzi della sua età (Vito Vitale era nato nel 1915), egli aveva
iniziato lo studio della musica alla scuola del maestro Vincenzo Chirico.
Mancando
allora a Ceglie le scuole superiori, dopo le elementari fu avviato alla bottega
di sarto “a imparare il mestiere” e, nello stesso tempo, seguiva le lezioni di
musica, prediligendo lo studio del clarino. Dimostrò subito le sue qualità come
suonatore di questo difficile strumento.
Ai
suoi genitori fu consigliato di fargli proseguire gli studi musicali presso il
Conservatorio di Musica <<Tito Schipa>> di Lecce, dove ebbe come
compagno di studi Rocco Elia, che successivamente si affermerà come valente
direttore d’orchestra.
Si
diplomò in Teoria e Solfeggio e successivamente in Strumentazione per Banda
presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari diretto dal maestro Nino Rota.
Docente
di musica nella locale Scuola Media <<G. Pascoli>> a partire dagli
anni ‘60 e nell’Istituto Musicale Pareggiato di Ceglie fin dai suoi albori, è
stato soprattutto il maestro di tanti ragazzi che sotto la sua guida furono
avviati allo studio della musica.
Fu
un ottimo direttore di famose bande di giro: quella di Ceglie, Carosino, Cisternino,
Castellaneta e quella del Villaggio del Fanciullo di Ostuni con cui si esibì
negli anni ’50 in Vaticano alla presenza del Papa Pio XII.
Compositore
prolifico, ha scritto molte marce e poemi sinfonici. Tutto il suo lascito è
conservato presso il Centro di Documentazione “M. Ciracì” di Ceglie Messapica,
ed è stato inventariato e catalogato da Nicola Santoro, a disposizione degli
studiosi.
Il
prezioso repertorio è stato adoperato per anni e anni nelle stagioni musicali,
trascritto di proprio pugno con abilità tecnica e pulizia di notazione.
Questo
nostro ricordo non è esaustivo alla totale conoscenza a beneficio delle nuove
generazioni questo valido musicista, ma solo un piccolo e doveroso contributo
di affetto e riconoscenza verso una figura Maestro che seppe alimentare nei
giovani di allora l’amore per la musica e il nostro patrimonio operistico.
L’abnegazione
al lavoro, all’insegnamento e il suo amore per l’arte musicale in anni di
difficoltà materiale molto forte, seppero rapire dalla strada tanti giovani e
favorirono le qualità di tanti talenti che, coltivati nel giusto modo, hanno
raggiunto con lo studio prestigiosi traguardi.
A
40 dalla sua morte lo ricordiamo con nostalgia unita ad un rinnovato vigore
proponendolo a chi ancora non lo conosce.
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