Venerdì 11 novembre 2016
La
crescita e la radicalizzazione di Noi Centro in tutto il territorio regionale proseguono a Ceglie Messapica dove tre personaggi di primo piano della
politica locale (tra cui due attuali consiglieri comunali) hanno aderito al
movimento di Massimo Ferrarese.
Domenico Convertino, ex consigliere comunale, è stato nominato segretario cittadino di Noi Centro. Il nuovo Gruppo Consiliare sarà formato da: Pasquale Santoro, ex assessore alle Attività produttive e Impiantistica sportiva, il secondo più suffragato alle scorse elezioni amministrative, consigliere comunale in carica.
E Francesco Locorotondo, ex vicepresidente della Provincia, politico di lungo corso e attuale consigliere comunale.
“Dobbiamo a Massimo Ferrarese la creazione e il radicamento del centro moderato a Ceglie Messapica”, sottolinea Convertino. “Ci sembra naturale dunque proseguire con lui il cammino che avevamo intrapreso alcuni anni fa e che riteniamo negli ultimi tempi abbia subìto una forte flessione che si ripercuote sull’efficacia di questa amministrazione comunale”.
Le adesioni a “Noi Centro” potrebbero non finire qui perché altri consiglieri sono pronti a sposare il progetto politico del presidente
Ferrarese.
Domenico Convertino, ex consigliere comunale, è stato nominato segretario cittadino di Noi Centro. Il nuovo Gruppo Consiliare sarà formato da: Pasquale Santoro, ex assessore alle Attività produttive e Impiantistica sportiva, il secondo più suffragato alle scorse elezioni amministrative, consigliere comunale in carica.
E Francesco Locorotondo, ex vicepresidente della Provincia, politico di lungo corso e attuale consigliere comunale.
“Dobbiamo a Massimo Ferrarese la creazione e il radicamento del centro moderato a Ceglie Messapica”, sottolinea Convertino. “Ci sembra naturale dunque proseguire con lui il cammino che avevamo intrapreso alcuni anni fa e che riteniamo negli ultimi tempi abbia subìto una forte flessione che si ripercuote sull’efficacia di questa amministrazione comunale”.
Le adesioni a “Noi Centro” potrebbero non finire qui perché altri consiglieri sono pronti a sposare il progetto politico del presidente
Ferrarese.
Il solito salto della quaglia.
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