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Lettera alla Comunità del dirigente scolastico

 Giovedì 12 novembre 2020

Lettera del Dirigente scolastico a tutta la comunità

Carissimi membri della nostra comunità scolastica, da mesi ormai viviamo un momento drammatico che ha stravolto completamente ogni dimensione della nostra esistenza: privata, familiare, sociale e professionale.

Tutti noi, operatori della scuola e utenti, abbiamo trascorso i mesi estivi animati dal desiderio di tornare in aula, e di garantire ai nostri ragazzi il diritto alla formazione e all’istruzione, due armi indispensabili per codificare la complessità che caratterizza il mondo contemporaneo.

Nonostante paure, scetticismi e perplessità, e dopo un cospicuo lavoro finalizzato ad adattare le condizioni ambientali alle nuove norme di sicurezza, abbiamo avviato le attività educative e didattiche in presenza, nel rispetto dei protocolli previsti.

Accanto al personale scolastico e alle famiglie, che hanno mostrato un atteggiamento sempre collaborativo, tutti gli alunni hanno svolto un lavoro egregio, riuscendo a mettere in pratica nuovi comportamenti non sempre conciliabili con la vivacità intrinseca dei più piccoli.

Io stesso ho potuto constatare di persona, visitando quasi quotidianamente tutte le classi, l’entusiasmo mostrato dagli alunni, che ormai conosco uno per uno, nell’aver fatto ritorno a scuola dopo tanti mesi, accanto ai propri insegnanti e ai compagni.

Tutti, pertanto, abbiamo cercato di fare del nostro meglio, affrontando di volta in volta criticità e problemi emergenti, senza mai lasciarci sopraffare dall’inerzia o dall’abulia.

Com’è noto, però, nelle ultime settimane si sono avvicendate due Ordinanze Regionali che hanno repentinamente imposto alle scuole pugliesi di modificare, in pochissimi giorni, un’organizzazione oggetto di lavoro per mesi.

La prima ordinanza ha previsto un ritorno pressoché generalizzato alla didattica on line, pratica che il nostro istituto aveva già sperimentato durante i mesi primaverili di lockdown.

Abbiamo avviato in tempi record le nuove classi virtuali, distribuito immediatamente circa 50 dispositivi in comodato d’uso, grazie agli acquisti fatti nei mesi precedenti, e cercato di garantire un servizio di qualità, pur consapevoli dei limiti che la didattica digitale comporta.

A distanza di una sola settimana, però, ci è stato chiesto di modificare ancora una volta, e in tutta fretta, il nuovo assetto, attivando una forma di didattica mista sulla base delle istanze delle singole famiglie.

Pur sorvolando sulle difficoltà materiali nell’erogare da scuola questo duplice servizio, è evidente a tutti che il problema non può essere affrontato assicurando semplicemente un collegamento sincrono tra gli alunni in presenza e quelli a distanza.

Le due forme di didattica, quella in presenza e quella a distanza, prevedono necessariamente tempi, modalità e strategie differenti: è impensabile, infatti, e soprattutto improduttivo, che bambini delle classi iniziali della scuola primaria stiano per oltre 5 ore al giorno davanti a un monitor, al pari dei loro compagni in presenza.

Pur consci di questo, abbiamo comunque tentato di ottemperare, nei limiti del possibile, ai contenuti dell’ordinanza e questo è avvenuto soprattutto grazie alla professionalità, alla disponibilità e allo stakanovismo del corpo docente.

Ci rendiamo tutti perfettamente conto che questi repentini cambiamenti comportano criticità e problemi, perché si tratta di una situazione nuova per tutti: i ragazzi, le famiglie e noi operatori scolastici. Non crediamo di aver fatto un lavoro perfetto, ma stiamo cercando di fare del nostro meglio.

Non sfugge a nessuno che il regime di restrizioni cui siamo soggetti da mesi ha esacerbato gli animi di tutti noi cittadini e creato tensioni sociali che sono sfociate, in molte città, persino in forme di violenza.

Per questa ragione, lo scrivente, ancora una volta, si appella alla comprensione e al vincolo fiduciario che si è instaurato da tempo con tutta la comunità, affinché le situazioni problematiche, che dovessero di volta in volta presentarsi, siano affrontate in modo costruttivo e non contrappositivo da parte di tutti noi.

Quello che più mi sta a cuore è che l’alleanza educativa tra scuola e famiglia, proprio in queste situazioni difficili che accomunano tutti indistintamente, si rinsaldi, invece di subire lacerazioni.

Mi piace concludere questo messaggio con alcuni celebri versi tratti dalla Ginestra, il testamento spirituale di Giacomo Leopardi, nella quale l’autore auspica che tutti gli uomini, di fronte alla consapevolezza della propria comune fragilità, costruiscano una solida rete di sostegno reciproco: «Nobil natura è quella che […] tutti fra sé confederati estima/ gli uomini, e tutti abbraccia/con vero amor, porgendo/ valida e pronta ed aspettando aita/ negli alterni perigli e nelle angosce/ della guerra comune».

Restiamo uniti!

                   Il Dirigente Scolastico                                                                                        Prof. Gaetano Dabbicco

1 commento:

  1. Lei ha ragione, la colpa non è sicuramente vostra ma di chi ha lasciato la decisione a noi genitori. È vero anche che sarebbe stato meglio cercare di tranquillizzare le famiglie per riprendere la didattica in presenza perché infine stava andando tutto bene come puntualizzato anche dal sig. Sindaco... Purtroppo invece è sembrato che qualcuno abbia spinto per far si di ritornare alla didattica a distanza ed altri quella in presenza (mi riferisco ai docenti) ed ora ci ritroviamo dove alcuni istituti sono in DAD ed altri in presenza... Purtroppo i danni di questa situazione lì pagheranno i bambini di oggi tra molti anni.

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