Lunedì 6 Giugno 2016
In questo
ultimo mese ho letto di tutto e di più sul così definito “toto
assessori”.
Ogni
giorno i nomi dei papabili assessori venivano riportati sui vari mezzi di
comunicazione (per farne alcuni Giusy Urgesi, Anna Rita Amati, Luca Dipresa, Cesere
Epifani; Angelo Maria Perrino, Marcello Antelmi ecc.) e dati in pasto ai
lettori come fonte di notizia a volte ufficiale, altre volte di
corridoio, altre volte non si capisce come, ma mi fermo qui per evitare di
alimentare ulteriori polemiche, che già sono state abbondantemente espresse
attraverso i social e non solo.
Verità o
non verità, strumentalizzazione o non strumentalizzazione si è lasciato
correre, lasciando ogni giudizio al lettore anche quando palesemente si è
andato oltre ogni basilare regola professionale di affidabilità e
verificabilità dell’informazione.
Mai il
sottoscritto, che pure avrebbe potuto (sarebbe bastato raccogliere le
polemiche e le smentite su facebook degli stessi ignari assessori tirati
in causa e degli ignari assessori fatti fuori) non si è mai permesso di
evidenziare un simile modus operandi che, tuttavia, non può essere
condiviso dallo scrivente.
Noto con
non poco disappunto, però, che quando il sottoscritto si permette di usare la
propria di libertà, e di pubblicare come ufficiale ciò che altri nella stessa
giornata hanno dato come “quasi ufficiale” si scatena il putiferio, come
se la libertà dei giornalisti fosse più importante della libertà di un blogger,
che magari ha avuto l’intuito di riconoscere che quelle che altri hanno
chiamato semplicemente “voci” rappresentavano, invece, l’ufficialità di ciò che
sarebbe accaduto.
Mi
meraviglio ancor di più di questo atteggiamento in considerazione del fatto che
non sono mancate occasioni in cui, chi oggi si lamenta, ha usufruito del mio
blog per prendesi foto ed attingere a notizie, senza peraltro sentirsi in
dovere di contattarmi o menzionarmi.
In
conclusione vorrei ricordare che la libertà di ognuno finisce dove comincia
quella degli altri!!!!
Anche quando viene chiusa la bocca,la domanda resta aperta.
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