Domenica 15 Maggio 2016
IL
PANETTIERE
Puntuale come
un orologio svizzero Carmelo si presentava alla fermata del pullman da ormai
trent’anni circa. A tracolla la sua
consunta sacca con dentro la gamella per il pranzo. Quello che, amorevolmente,
gli preparava sua moglie Giovannina.
Si segnava con
il segno della croce. Salutava tutti e andava a sedersi in fondo, al suo solito
posto. Quasi sempre lasciato libero proprio per lui, che meritava rispetto, non
fosse altro che per la sua età, ma anche perché il panettiere, questo il suo
mestiere, si faceva ben volere da tutti. Mai uno screzio con nessuno, una
parola fuori posto. Carmelo era sicuramente un gran lavoratore: serio, onesto,
instancabile, un vero galantuomo.
Al forno, dove
si recava tutte le mattine, lo tenevano in gran considerazione. Eppure quando
c’era stato bisogno di licenziare il primo a cadere era stato proprio lui.
Nonostante avesse quattro figli da mantenere. Forse perché solo lui non avrebbe
opposto resistenza, buono ed educato com’era.
La grande
filiera, anche nel paese dove lavorava Carmelo, aveva dato scacco matto alle
piccole imprese. In tanti avevano chiuso. Al
forno dove lavorava dovevano ridurre l’organico, purtroppo. C’era posto
soltanto per titolare e familiari.
Carmelo non
volle farsene una ragione. Non poteva, proprio non poteva. Figli e moglie
improvvisamente senza il suo unico stipendio. Che fare? Come dirlo?
Gli mancò il
coraggio e non lo disse. Non lo disse mai. Seguitò per mesi ad alzarsi al
solito orario, prendere il solito pullman, la solita vecchia sacca con dentro
la gamella che Giovannina gli preparare per il pranzo. Rientrava all’ora di
sempre. Un bacio alla moglie e, di corsa, in bagno. A piangere. A battersi il
petto.
Prima o poi
succede a tutti di arrivare in ritardo, alla fermata del pullman. Una sera,
Carmelo, non rincasava, all’ora di sempre.
“Rientrerà più
tardi”, pensò la moglie. Per niente. Quella sera, Carmelo, non rientrò.
Non poteva rientrare.
Giovannina lo
apprese dal giornale-radio. Finalmente avevano catturato uno strano ladro. Sei
rapine messe a segno sempre con lo stesso bottino. Né una lira di meno, né una
lira di più. Ottocento mila lire: la paga di un operaio. La paga di Carmelo, il
panettiere.
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