Lunedì 23 Maggio 2016
Successo del 20 maggio per gli alunni della Scuola
Primaria Del Secondo Istituto Comprensivo di Ceglie Messapica.
Il 2°
Istituto Comprensivo
già a indirizzo musicale nella scuola secondaria di 1°grado, da quest’anno
scolastico, grazie alla sensibilità del Dirigente
Scolastico Pietro Federico è inserito nell’elenco regionale ai sensi del DM 8/11 che si prefigge di diffondere
la cultura musicale anche nella Scuola Primaria
avvalendosi di Insegnanti di ruolo, specialisti nel settore, che operano nella
Scuola Primaria, avendo come obiettivi:
- valorizzare
il ruolo formativo del “fare musica” nella scuola Primaria,
-fornire
un’occasione di crescita ai giovani mediante il confronto,
-premiare
l’impegno e stimolare lo studio della
musica e di uno strumento a partire dalla classe terza della Scuola Primaria.
Venerdì
20 maggio gli
alunni: Ciracì Giulia, Ciracì Giuseppe,
Rodio Giuseppe, Scialpi Manuela, Urso Gabriele,Valente Alessia Pia della classe
3A e gli alunni Barnaba Paolo, Castellana Francesco, Ciciriello Vanessa,
Ciniero Gabriel e Ciniero Melita, Roma Elena della classe 3B del 2° Istituto
Comprensivo di Ceglie Messapica, plesso Giovanni Bosco, hanno vinto il 1°
premio e targa alla Scuola, nella categoria Pianisti Solisti partecipando al 1°
concorso musicale nazionale “FA.RE.M.I.” che ha avuto luogo nella città di
Lecce dal 18 al 20 maggio 2016.
Gli allievi sono stati seguiti e guidati
dalla Maestra Maria Grazia Elia,
docente di ruolo presso il 2° Istituto
Comprensivo di Ceglie Messapica che ne ha curato la preparazione tecnica,
trasmettendo e infondendo ai giovani allievi l’amore e la passione per la musica e il pianoforte.
I 12 concorrenti si sono distinti per la
correttezza d’esecuzione e precisione tecnica, per la qualità del suono e
intonazione, per l’equilibrio fra le parti, per l’espressività e capacità
comunicativa, per l’adeguatezza del repertorio, per la coerenza con l’anno di
corso e con le abilità dimostrate, ricevendo consensi dalla commissione
esaminatrice, formata da esperti musicisti attivi in campo didattico e
concertistico, docenti di strumento e/o direttori e compositori.
Gli alunni invitati si sono poi esibiti al
teatro “Politeama greco” di Lecce per la cerimonia finale nella serata del 20
maggio alla presenza del M° Salvatore
Stefanelli Direttore del conservatorio “Tito Schipa” di Lecce, della dott.ssa
Maria Rosaria Rielli Dirigente scolastico della Scuola Primaria “Cesare
Battisti” di Lecce organizzatrice del concorso, in rete con il Liceo Classico “Giuseppe
Palmieri”, la scuola secondaria “Ascanio Grandi”, il conservatorio di Lecce, il
comune di Lecce e il patrocinio della provincia di Lecce.
Un ringraziamento va tutti i genitori degli alunni interessati per la disponibilità e la collaborazione, e a tutti i bambini e le maestre di tutte le classi della "Giovanni Bosco".
Un ringraziamento va tutti i genitori degli alunni interessati per la disponibilità e la collaborazione, e a tutti i bambini e le maestre di tutte le classi della "Giovanni Bosco".
L'orientamento musicale offre ai discentipiù garanzie per l'inserimento nel mondo del lavoro o serve solo ad affinare il gusto per la musica(oltre naturalmente a poter conferire e a poter ricevere premi e targhe?
RispondiEliminaIo credo che qualsiasi iniziativa volta ad accrescere il proprio bagaglio culturale sia da apprezzare.
RispondiEliminaSe poi ogni volta che si fa qualcosa ci si domanda se serva a far trovare occupazione non vale la pena fare più niente.
A questo punto dato che ci si inserisce nel mondo del lavoro solo con conoscenze e mazzette evitiamo anche di andare a scuola , tanto a che serve!?!???!!
I nostri politici sono quasi tutti analfabeti , i più grandi imprenditori non azzeccano un congiuntivo e l' italiano è la lingua straniera conosciuta. Il Paese è allo sfascio!
Se si ragiona così andremo sempre peggio !
Insegnare,a scuola, è un dovere.
RispondiEliminaApprendere è un diritto.
Non far disperdere le competenze acquisite è un dovere morale.
Rientra nel bagaglio etico di chi si occupa di pianificazione del lavoro.
Se si facesse, non ci sarebbe disoccupazione,nè fuga di cervelli,nè strumentalizzazione delle professionalità , nè demansionamento, nè bisogno di raccomandazioni ,nè ricorso a pratiche varie per avere accesso al mondo del lavoro .
E' una questione di etica e di lungimiranza politica.
Ben venga, nella scuola,il diritto ad apprendere quante più discipline possibili,per stare al passo coi tempi. Ma che ci sia anche l'opportunità di metterle in pratica.
Il Paese è allo sfascio anche per questo.
La domanda era retorica.La risposta , pensavo, scontata.