Domenica 21 Febbraio 2016
Proseguono
nell'Unitre di Ceglie Messapica i corsi di diritto tenuti dall'Avv. Augusto
Conte con l'avvio della Terza Parte della trattazione su “Il Diritto...
all'Opera!
La Prima Parte ha avuto come argomento Storie
di Processi, con le relazioni sul processo a Gaetano Bresci per il regicidio di
Umberto I°; sul processo per l'omicidio dell'On. Giuseppe di Vagno e quello a
Gioacchino Murat, caratterizzati oltre che dalla drammaticità degli eventi, dal
segnare passaggi storici, nell'ambito ordinamentale: rispettivamente, le
manifestazioni anarchiche, l'inizio dell'avvento del Regime fascista, la fine
del periodo “francese” nel Regno di Napoli e Sicilia con la Restaurazione del
Regno Borbonico delle Due Sicilie, dopo il Congresso di Vienna.
Caratterizzazione storica-giuridica ha avuto
la relazione sulle varie fasi della causa civile intentata da Alessandro
Manzoni contro l'Editore Felice Le Monnier, protrattasi per diversi anni,
avendo avuto inizio prima ed essendosi conclusa dopo l'Unità d'Italia, avente
come oggetto azione risarcitoria per avere l'Editore pubblicato “I promessi
sposi” senza il consenso dell'Autore. La relazione ha avuto come argomento
giuridico il diritto di autore, non ancora normativamente riconosciuto, a
tutela dell'opera dell'ingegno, essendo considerato, sul principio introdotto
dalla Rivoluzione Francese, come un “privilegio”.
Al termine della prima parte è stato trattato
un processo che divise l'opinione pubblica tra la fine del 1950 e gli inizi del
1960: il caso Fenaroli. La rievocazione del processo è stata preceduta da una
relazione introduttiva su verità reale e verità processuale.
Nella Seconda Parte sono state trattate le
Vite di Avvocati Illustri: Francesco Mario Pagano (di Brienza, Potenza) martire
della Repubblica Partenopea del 1799, che aveva introdotto i principi moderni
del diritto penale e della procedura penale (specie in materia di prove e
libero convincimento del giudice), presi in considerazione da altri Stati
Europei (tra cui la Russia, il cui Zar non riuscì a evitargli la condanna a
morte) e che aveva come emuli Romagnosi e Carmignani negli Stati preunitari
Centrali e Settentrionali; Bartolo Longo, Beato di Latiano che sconfisse con il
lavoro e la preghiera la scienza ufficiale del delinquente nato elaborata dai
positivisti sulla base della “pseudo-scienza” di Cesare Lombroso; Giuseppe Pisanelli, di Tricase, esule napoletano in Piemonte, fondatore della
processualistica civile moderna e fautore della introduzione il 30.6.1865 dei
Codici Civile e di Procedura Civile unitari; Piero Calamandrei, fiorentino,
cantore della Resistenza, Padre Costituente e primo Presidente del ricostituito
Consiglio Nazionale Forense, difensore “storico” di Danilo Dolci, partecipe
della stesura del nuovo Codice di Procedura Civile del 1942, fondatore, sulle
orme dei “Discorsi sull'Avvocatura” di Giuseppe Zanardelli del 1875, della
deontologia forense, espressa significativamente nel suo notissimo libro
“Elogio dei Giudici scritto da un Avvocato”.
Le vite degli Avvocati sono state precedute da
una trattazione sulle origini della retorica giudiziaria, nata come arte della
persuasione a opera dei Siracusani Corace e Tisia, introdotta da Parmenide e
sviluppata anche in Grecia con i famosi retori Lisia (che si prestò,
ricevendone il rifiuto, a difendere Socrate), Iperide (processo di Frine),
Demostene, Gorgia, per divenire con i latini (Catone e Antonio e, soprattutto,
nel Foro, Cicerone), come riferisce Quintiliano nella sua Institutio Oratoria,
arte del parlare bene e corretto in maniera letterale ed etica da parte di vir
bonus.
I principi fondanti dei corsi (come per il
Corso di Storia delle Codificazioni dello scorso Anno Accademico) sono ispirati
alla esigenza di approfondire, diffondere e tramandare la conoscenza delle
leggi e del diritto, che appaiono, proprio perchè non noti, oscuri e ostili, e
riservati agli “addetti ai lavori” mentre sono connaturati ai comportamenti
umani, anche della quotidianità, che vanno armonizzati con la Società in virtù
del rispetto e soprattutto della conoscenza delle regole.
La conferma di tale esigenza viene confermata
dal ritrovare, anche nelle drammatizzazioni e, in particolare, nell'Opera
lirica (completa di musica e dramma) le problematiche giuridiche appartenenti
alla realtà.
La Terza Parte del corso prosegue, infatti,
con Il diritto... all'Opera con l'esame, in maniera inusuale e inedita degli
aspetti giuridici che scaturiscono dall'opera lirica: è stato già trattato il
duello rusticano nella Cavalleria Rusticana di Mascagni, punito a vario titolo
nelle codificazioni dell'epoca; sarà oggetto di conversazione il delitto per
causa d'onore in Pagliacci di Leoncavallo, tratto da un caso di cronaca,
entrambe opere del periodo del verismo, in letteratura e in musica; per
proseguire con l'Elisir d'amore di Donizetti, il processo “cantato” nell'Andrea
Chenier di Giordano, la giustizia all'epoca degli antichi Egizi in Aida di
Verdi, e... altro.
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